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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Radiografia allo stomaco o gastroscopia: quale esame svolgere?


Cos'è la radiografia allo stomaco?


La radiografia allo stomaco è un esame diagnostico radiologico che, nella pratica clinica, valuta non solo lo stomaco, ma anche l’esofago e la prima parte dell’intestino tenue (duodeno).


L’esame utilizza i raggi X associati a un mezzo di contrasto orale, solitamente a base di bario, che permette di visualizzare la forma, il rivestimento interno e in parte la funzionalità del tratto digestivo superiore. Grazie a questa metodica è possibile osservare il passaggio del contrasto attraverso esofago, stomaco e duodeno e individuare eventuali alterazioni anatomiche o funzionali.


radiografia stomaco


Come si esegue?


La radiografia allo stomaco è un esame non invasivo. Al paziente, che dovrà presentarsi all'esame a digiuno, verrà chiesto di assumere per bocca un mezzo di contrasto (generalmente bario) dalla consistenza simile a un frullato denso. In alcuni casi si utilizza una tecnica a doppio contrasto che associa il bario a sostanze effervescenti per migliorare la qualità delle immagini. Durante l’esame:


  • Il paziente viene posizionato su un lettino radiologico inclinabile;
  • Il radiologo osserva in tempo reale il passaggio del contrasto tramite fluoroscopia;
  • Vengono eseguite radiografie in diverse posizioni:
  • Può essere applicata una lieve pressione sull’addome per favorire una migliore distribuzione del bario.


La durata complessiva dell’esame è di circa 20 minuti. Al termine, il paziente può generalmente riprendere le normali attività.


Quali condizioni permette di diagnosticare?


La radiografia allo stomaco consente di individuare numerose alterazioni strutturali e funzionali del tratto gastrointestinale superiore. In particolare, può aiutare a diagnosticare:


  • Ernia iatale;
  • Ulcere gastriche o duodenali di dimensioni significative;
  • Infiammazioni di esofago, stomaco e duodeno;
  • Tumori o masse che alterano il profilo dell’organo;
  • Restringimenti (stenosi) o ostruzioni;
  • Alterazioni della motilità e del transito del bolo;
  • Cicatrici o esiti di precedenti patologie;
  • Anomalie della parete muscolare del tratto digestivo


L’esame è spesso richiesto per chiarire la causa di sintomi come:


  • Difficoltà a deglutire;
  • Dolore toracico o addominale;
  • Reflusso gastroesofageo;
  • Vomito persistente;
  • Indigestione severa;
  • Presenza di sangue nelle feci.


Pro e contro


Vantaggi


  • Esame non invasivo;
  • Consente una valutazione dinamica del transito digestivo;
  • Buona capacità di individuare alterazioni anatomiche;
  • Non richiede sedazione;
  • Il mezzo di contrasto al bario ha rischio allergico molto basso.


Svantaggi


  • Utilizza radiazioni ionizzanti;
  • Non consente di eseguire biopsie;
  • Meno sensibile per lesioni molto piccole o iniziali;
  • Non permette la diagnosi definitiva di infezioni come Helicobacter pylori;
  • In rari casi può causare gonfiore o stipsi transitoria.


Cos'è la gastroscopia?


La gastroscopia è un esame diagnostico che permette di osservare direttamente l’interno dell’esofago, dello stomaco e del duodeno. È conosciuta anche come esofago-gastro-duodenoscopia (EGDS).


Si tratta di una procedura endoscopica che utilizza un tubo sottile e flessibile (endoscopio), dotato di una microcamera e di una fonte luminosa, che consente al medico di visualizzare in tempo reale le mucose del tratto digestivo superiore su un monitor. Oltre alla funzione diagnostica, la gastroscopia permette anche di eseguire biopsie e, in alcuni casi, trattamenti mirati.


gastroscopia


Come si svolge?


La gastroscopia è un esame che viene generalmente eseguito in regime ambulatoriale. Prima della procedura è necessario osservare un periodo di digiuno, solitamente di almeno sei ore, affinché lo stomaco sia completamente vuoto e le immagini risultino più chiare.


Nella maggior parte dei casi viene utilizzato uno spray anestetico locale per ridurre la sensibilità della gola e/o una sedazione endovenosa che può essere leggera o profonda, allo scopo di rendere l’esame più confortevole e aiutare il paziente a rilassarsi.


Durante la gastroscopia, il paziente viene fatto sdraiare sul fianco sinistro. L’endoscopio, un tubo sottile e flessibile dotato di microcamera, viene introdotto delicatamente attraverso la bocca e fatto avanzare fino a esofago, stomaco e duodeno. Il medico osserva le immagini in tempo reale su un monitor e, se necessario, può insufflare una piccola quantità di aria per distendere le pareti e migliorare la visualizzazione. L’esame in sé dura generalmente pochi minuti ma potrebbe prolungarsi nel caso in cui vengano eseguite biopsie o altre procedure operative.


In alcuni casi è possibile eseguire la gastroscopia transnasale, una variante che prevede l’introduzione dell’endoscopio attraverso il naso anziché dalla bocca. Questa modalità utilizza strumenti di diametro più sottile e può risultare meglio tollerata, soprattutto nei pazienti che temono il riflesso del vomito o che preferiscono evitare la sedazione. La gastroscopia transnasale è oggi disponibile presso diversi centri di gastroenterologia specializzati, inclusi alcuni centri accreditati dal sito di prenotazioni mediche online EccellenzaMedica.it.


Quali patologie consente di diagnosticare?


La gastroscopia è considerata l’esame di riferimento per la diagnosi di molte patologie del tratto gastrointestinale superiore. In particolare, consente di identificare:


  • Esofagite e reflusso gastroesofageo;
  • Ulcere gastriche e duodenali;
  • Ernia iatale;
  • Esofago di Barrett;
  • Tumori dell’esofago o dello stomaco;
  • Celiachia;
  • Infiammazioni croniche della mucosa;
  • Cause di anemia di origine gastrointestinale


Grazie alla possibilità di eseguire biopsie, la gastroscopia permette anche di:


  • Confermare la presenza di Helicobacter pylori;
  • Distinguere lesioni benigne da maligne;
  • Valutare con precisione alterazioni microscopiche non visibili con altri esami.


A confermare il ruolo centrale delle procedure endoscopiche nella pratica clinica gastroenterologica è anche uno studio longitudinale condotto in Francia su dati nazionali relativi al periodo 2008–2018. L’analisi, basata su milioni di ricoveri e prestazioni sanitarie, ha evidenziato un aumento complessivo del 18,4% delle degenze e dei day hospital che includevano almeno una procedura endoscopica gastrointestinale.


Un dato particolarmente significativo riguarda la modalità di esecuzione: nell’arco di 11 anni, le endoscopie eseguite in regime di day-case sono passate da circa il 68% a oltre il 76% del totale, confermando una crescente tendenza verso procedure meno invasive, più rapide e meglio tollerate dai pazienti.


Pro e contro


Vantaggi


  • Visione diretta e dettagliata delle mucose;
  • Possibilità di effettuare procedure operative;
  • Consente diagnosi e trattamento nella stessa seduta;
  • Elevata accuratezza diagnostica;
  • Esame di riferimento per molte patologie gastriche ed esofagee.


Svantaggi


  • È un esame invasivo, seppur minimamente;
  • Può risultare fastidioso senza sedazione;
  • Richiede digiuno e preparazione;
  • Piccoli rischi di complicanze (rari), soprattutto se vengono eseguite procedure operative;
  • In caso di sedazione, dopo l'esame non è possibile guidare.


Radiografia allo stomaco vs gastroscopia: quando scegliere l'una e quando l'altra


Quando si presentano disturbi a carico dell’apparato digerente superiore, la scelta tra radiografia allo stomaco e gastroscopia non è sempre così scontata. Si tratta infatti di due esami che, pur studiando le stesse aree anatomiche (esofago, stomaco e duodeno), hanno finalità diverse e forniscono informazioni di natura differente.


La radiografia allo stomaco, eseguita con mezzo di contrasto, viene spesso utilizzata quando l’obiettivo principale è comprendere come funziona il tratto digestivo dal punto di vista meccanico. È particolarmente utile, ad esempio, nei pazienti che riferiscono difficoltà nella deglutizione o la sensazione che il cibo “non scenda correttamente”. In questi casi, l’esame permette di individuare eventuali restringimenti, ostacoli o alterazioni del transito che possono spiegare i sintomi.


Lo stesso vale quando si sospettano problemi legati alla motilità, cioè alla velocità e alla modalità con cui il bolo alimentare attraversa esofago e stomaco, oppure quando si vuole documentare la presenza di un’ernia iatale e valutarne il comportamento durante la deglutizione. In alcune situazioni particolari, come nei pazienti molto ansiosi o in quelli che non possono sottoporsi a un’endoscopia, la radiografia allo stomaco può rappresentare una valida alternativa iniziale.


La gastroscopia, invece, risponde a esigenze diagnostiche più approfondite. Questo esame consente al gastroenterologo di osservare direttamente le mucose e di riconoscere anche alterazioni minime che non sarebbero visibili con un esame radiologico. È per questo motivo che viene preferita quando i sintomi sono persistenti, intensi o non rispondono alle terapie, oppure quando esiste il sospetto di patologie come gastrite, ulcere o infiammazioni croniche.


Un altro elemento fondamentale che distingue la gastroscopia è la possibilità di effettuare biopsie. Questo aspetto è determinante non solo per escludere o confermare tumori dell’esofago o dello stomaco, ma anche per diagnosticare condizioni come la celiachia o monitorare nel tempo patologie già note, ad esempio l’esofago di Barrett. Inoltre, in caso di sanguinamento digestivo, la gastroscopia non è solo diagnostica ma può diventare anche terapeutica, permettendo di intervenire direttamente sulla causa del problema.


Esistono poi situazioni in cui la scelta dell’esame richiede ulteriori cautele. Durante la gravidanza, ad esempio, la radiografia viene generalmente evitata per limitare l’esposizione del feto alle radiazioni, mentre la gastroscopia può essere presa in considerazione solo se strettamente necessaria. Nei bambini e negli anziani, invece, il medico valuta attentamente tollerabilità, necessità di sedazione e condizioni generali di salute prima di indicare l’uno o l’altro esame.


Radiografia stomacoGastroscopia
Esame radiologico con mezzo di contrasto (bario o iodato)Esame endoscopico con strumento flessibile e videocamera
Valuta soprattutto forma, transito e motilità dell’esofago, dello stomaco e del duodenoConsente la visione diretta delle mucose dell’esofago, dello stomaco e del duodeno
Utile come valutazione iniziale funzionale (disfagia, reflusso, sospetta ernia iatale)Indicata per sintomi persistenti o importanti
Aiuta a individuare restringimenti, ostruzioni, alterazioni del transitoPermette di diagnosticare gastrite, ulcere, esofagite, tumori
Non consente biopsieConsente biopsie e diagnosi istologica
Non permette rimozione di polipi durante l’esamePuò essere anche terapeutica (arresto sanguinamenti, rimozione lesioni)
Generalmente ben tollerata, senza sedazionePuò essere eseguita con sedazione cosciente o profonda
Meno indicata in gravidanza per l’uso di radiazioniPuò essere eseguita in gravidanza (solo se necessaria)
Durata media: 15–20 minutiDurata media: 10–15 minuti
Costo indicativo: 80–150 € (variabile in base al centro)Costo indicativo: 250-1000 € (variabile in base al centro, tipo di sedazione ed eventuali procedure operative)
Può essere un’alternativa quando la gastroscopia è controindicataEsame di riferimento quando serve una diagnosi approfondita


Domande frequenti


Come prepararsi alla gastroscopia?


La preparazione alla gastroscopia richiede digiuno. In genere non si deve mangiare né bere dalla mezzanotte precedente; se l’esame è nel pomeriggio può essere consentita una colazione leggera (ad esempio fette biscottate e tè) rispettando comunque almeno 5–6 ore di digiuno. I farmaci abituali vanno assunti solo se autorizzati dal medico. Nei giorni che precedono l'esame potrebbe essere necessario sospendere antiacidi e inibitori di pompa. In caso di terapia anticoagulante, diabete, gravidanza o sedazione, è fondamentale seguire le indicazioni specifiche dello specialista o del centro endoscopico.


Come prepararsi alla radiografia allo stomaco?


Per la radiografia allo stomaco (esofago–stomaco–duodeno) è necessario arrivare a stomaco vuoto: niente cibi, bevande o gomme da masticare dalla mezzanotte del giorno prima. Prima dell’esame vanno rimossi oggetti metallici, gioielli e protesi rimovibili.


La gastroscopia e la radiografia allo stomaco sono esami dolorosi?


No, non sono esami dolorosi, ma possono risultare fastidiosi. La gastroscopia può causare una sensazione di nausea o corpo estraneo, ridotta dall’anestesia locale, dalla sedazione o dallo svolgimento della procedura in modalità transnasale. La radiografia allo stomaco può provocare gonfiore o senso di pienezza per il mezzo di contrasto, ma il disagio è temporaneo. In entrambi i casi, la tollerabilità è generalmente buona.


Fonti e bibliografia


  • Doi.org/10.1016/j.clinre.2024.102505.



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